Corizza contagiosa: raffreddore

La corizza contagiosa (Haemophilus gallinarum) è una malattia batterica che colpisce l’apparato respiratorio delle galline.
Si manifesta soprattutto durante il periodo autunno-inverno ma non sono da escludere casi durante la primavera/estate.
La mortalità è bassa (intorno al 20%) ma possono insorgere complicanze a seguito di associazioni ad altre malattie, all’età dell’animale e alle condizioni d’allevamento.
Come si manifesta
La corizza contagiosa si manifesta con scoli nasali, starnuti, respirazione a becco aperto, gonfiore agli occhi e alla faccia, congiuntivite, liquido schiumoso agli occhi ed edema dei tessuti molli della faccia.
Il gonfiore, abbastanza comune come sintomo, può causare la chiusura di un occhio o di entrambi. Gonfiandosi causa la chiusura delle vie respiratorie profonde e l’animale non riuscendo a respirare boccheggia.
Altri sintomi possono essere la comparsa di diarrea, diminuzione nel consumo di mangime ed acqua, ritardo nella crescita e calo nella deposizione.
Questa malattia è diffusa in tutto il mondo e a livello industriale causa perdite economiche. Ciò è dovuto all’arresto e alla riduzione della produzione di uova nelle ovaiole e un ritardo dell’accrescimento in caso di broiler.
Il periodo di incubazione del batterio varia tra le 24h fino ad un massimo di 72h.
Se l’animale, prima della malattia, era giovane e in buona salute tendenzialmente il decorso è di 2/3 settimane ma a volte può anche prolungarsi a causa dell’associazione con altre malattie (parassitosi, infezioni) o fattori tra i quali sporcizia, umidità, età anziana, animale debole.

Trasmissione
La Corizza Contagiosa si trasmette per via diretta (da soggetto malato a soggetto sano, il soggetto malato può essere anche un animale selvatico), per ingestione di alimenti contaminati o anche attraverso gli indumenti infetti delle persone. È possibile la presenza di portatori asintomatici che diffondono la malattia.
Gli animali che hanno superato la malattia potrebbero rimanere portatori sani e quindi potenziali diffusori di infezione.
Prevenire la Corizza contagiosa
Come per qualsiasi altra malattia per prevenire questa malattia l’animale deve essere allevato bene:
- alimentazione adeguata e sufficiente;
- pulizie frequenti;
- adeguato numero di capi in proporzione agli spazi;
- ventilazione adeguata;
- allevamento di razze rustiche.
Inoltre la differenza tra temperatura esterna e quella interna del pollaio deve essere minima. Infatti, sono gli sbalzi di temperatura (e non la temperatura bassa in sé) che causa l’indebolimento dell’animale rendendolo più vulnerabile agli attacchi dei patogeni.
La vaccinazione è un altro modo per prevenire il contagio e la diffusione della Corizza. Questo risulta più semplice per gli allevamenti industriali e non per quelli amatoriali. Il vaccino viene venduto a dosi da 100/500 animali e al momento non esistono vaccini da poche dosi nel mondo avicolo.
Cura
Il veterinario, in base alla gravità della situazione e all’età dell’animale, potrebbe prescrivere diverse cure.
In caso di animali con sintomi lievi la cura sarà costituita dall’applicazione di un collirio disinfettante (es. a base di tobramicina) da applicare agli occhi gonfi che andrà a pulire le secrezioni, un multivitaminico per avicoli e tenere l’animale in un ambiente riparato dal freddo/vento/umidità.
Nei casi più seri la terapia conterrà l’antibiotico e le uova prodotte dell’animale malato sono da buttare.
La corizza, nonostante sia una tipologia di “influenza”, non è l’influenza aviaria. In quest’ultima l’agente patogeno è un virus (H7N7).
Un animale malato deve essere sempre curato per evitare sofferenze inutili e la trasmissione della malattia a tutti gli altri abitanti del pollaio. Quindi contattare velocemente il veterinario alla comparsa dei primi sintomi.
Buon allevamento! 🐔
io mi ritrovo con 2 galline con occhi gonfi e chiusi li sto trattando con COLBIONCIN e sembra che migliorano va
bene.
Buona sera Ivano, sconsigliamo fortemente di trattare i propri animali con farmaci ad uso umano se non prescritti dal veterinario. Inoltre in caso di patologie bisogna portare l’animale in visita dal veterinario.